Storie di Vita di Arte e di DSA
Un libro, ma allo stesso tempo un percorso dentro la realtà concreta delle cose, elaborato in osmotica coesione da individui che hanno vissuto e agiscono con il proprio e l’altrui mondo interiore ed esteriore.
Testimonianza di vita e arte, che in una letterale visione del contemporaneo, riassumono la capacità di saper accogliere, affrontare e dominare: diversità, eterogeneità e complessità del sociale, in riferimento e non solo, alle problematiche del DSA visto nel duplice aspetto intrinseco dentro e fuori.
Un viaggio tra riflessione e consapevolezza che vede l’arte come punto d’incontro, attraverso l’esperienza, l’interazione, la rappresentazione, l’ascolto e la pratica.
A tal proposito è stato fondamentale costruire occasioni d’incontro, per riflettere con consapevolezza il flusso della vita e della storia, che alberga dentro e fuori ognuno di noi.
Nelle attività del fare e del pensare sono contenuti i molteplici aspetti cognitivi, affettivi e materiali dell’altro. Specifica, singolare, unica individualità.
In itinere definirei ed evidenzierei la pratica proposizione, messa in atto, che nel suo svolgersi diviene desiderio di azione e intervento, su quello che, in molti aspetti e contesti, risulta essere un superficiale e non sempre corretto approccio comunicativo e relazionale al problema.
La paura del futuro, di noi stessi, di rimanere soli, di non essere amati, di venire giudicati, di fare o dire cose sbagliate, non ci aiuta a cogliere i segnali di frustrazione.
L’importante è non lasciarci bloccare dall’opinione altrui e dalle convenzioni sociali: solo così riusciremo a credere in noi stessi e a vivere concretamente la nostra vita, finalmente responsabili delle nostre azioni.
Sottolineerei l’impianto grafico e l’attenta, ricercata, progettazione e strutturazione del libro, che ha tenuto conto dell’inclusività, aspetto quanto mai attuale e imprescindibile, attenendosi strettamente alle guide stilistiche di riferimento per la dislessia.
Reputo questo libro un valido contributo per addentrarsi e riflettere, consapevolmente e tangibilmente, sul tema sottile del “diversamente altro” che alberga dentro e fuori di noi.
Enrico Pusceddu