IL VIAGGIO COME METAFORA
C’è una differenza fondamentale tra conoscenza ed esperienza, la sola conoscenza non è utile se non si è in grado di eseguire connessioni, da qui l’importanza di alimentare e acquisire idee, esperienze e conoscenze dal mondo che ci circonda, con l’intento di stabilire ed effettuare collegamenti tra punti di vista diversi, mettendoli insieme, facendoli dialogare e integrandone le connessioni, al fine di alimentare pensiero creativo e nuove idee.
E proprio lo “spazio dell’esperienza”, da intendersi come viaggio, analisi, studio e riflessione sulla conoscenza del proprio e dell’altrui lavoro, diviene in questo nuovo numero l’espediente per instaurare connessioni sul concetto di viaggio come metafora.
Amo pensare al viaggio come metafora di conoscenza, ricerca ed esplorazione, tessere esperienze diverse, l’io individuale e i compagni di viaggio. Quanti modi esistono per viaggiare? Le forme del viaggio sono diverse e variamente articolate, infiniti itinerari da elaborare che tracciano mappe del nostro vissuto, creando proiezioni di noi stessi, atteggiamenti mentali e culturali, modi diversi di guardare il mondo dentro e fuori di noi.
Curiosità e conoscenza, un binomio inscindibile, nasce così il desiderio, l’amore, l’aspirazione, mettersi in viaggio. Un cammino che nel suo mutamento si tramuta in ricerca, consapevolezza, esplorazione ed esperienza, argomenti diversi tra loro per concezione, stile, ideologia e forme profondamente varie di creatività personale.
La conoscenza nel suo flusso diviene ricerca, sogno, immaginazione, memoria, evoluzione, cambiamento e trasformazione in divenire.
Nello specifico di questo nuovo numero, il viaggio diviene strumento di esplorazione tra diversi itinerari, con l’intento trasversalmente formativo, che si carica di obiettivi diversi, fatto per comprendere, studiare, osservare e sapere.
Viaggio da intendersi come elemento forte della formazione: attraverso un suo contrassegno metaforico che ne determina l’ingrediente costitutivo, strutturale, legato sia al suo processoreale, sia al suo orizzonte immaginario, nel quale s’intrecciano contenuti ed esperienze diverse.
Così il viaggio si fa momento e metafora della formazione, suo strumento e modello, capace di illuminare la dialettica del formarsi, al fine d’instaurare un equilibrio dinamico che apra al mutamento, alla trasformazione, al risveglio dal torpore, per tornare a dare la giusta attenzione a ciò che ci circonda e ci abita dentro.
E allora… farsi attraversare da conoscenze ed esperienze che depositano dentro di noi tracce da seguire, analizzare e approfondire, espressioni mentali e culturali, atte a provocare un processo di rigenerazione… la pagina bianca diviene lo spazio ottico, mentale e culturale, sulla quale s’imprimono, tra parole e immagini, le nostre esperienze di viaggio: tra passione, creatività, ricerca, condividendo e sperimentando punti di vista.
Enrico Pusceddu